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Counseling

In ogni organismo, uomo compreso, c’è un flusso costante teso alla realizzazione costruttiva delle sue possibilità intrinseche, una tendenza naturale alla crescita”

Carl Rogers

Desideri acquisire maggiore conoscenza e consapevolezza di te? Desideri trovare delle soluzioni e degli strumenti per affrontare un momento di criticità??

Il counseling è un processo interattivo tra il counselor e un cliente, o più clienti, che affronta con tecnica olistica temi sociali, culturali, economici e/o emotivi. Può concentrarsi sulla modalità di affrontare e risolvere temi specifici, aiutare a superare una crisi, migliorare i rapporti con gli altri, agevolare lo sviluppo, accrescere la conoscenza e la consapevolezza di sé, permettere di elaborare emozioni e confini interiori. L’obiettivo globale è quello di offrire ai clienti, con modalità da loro stessi definite, l’opportunità di condurre una vita più soddisfacente e ricca di risorse, sia come individui sia come membri della società più vasta”. (Definizione del 1995 dell’EAC Associazione Europea di Counseling).

Carl Rogers, padre del counseling, introduce in particolare il concetto di “tendenza attualizzante”: con questo termine si intende la capacità intrinseca nell’essere umano di orientarsi selettivamente e in modo diretto verso il completamento e l’attualizzazione delle proprie potenzialità. Attraverso i percorsi di counseling si può delineare nella persona un’efficace e qualificante comprensione del sé e della propria situazione, che permette di raggiungere e giungere a delle scelte e a delle decisioni positive per il proprio vivere ed interagire.

La richiesta per un intervento di counseling può anche essere accolta rispetto alla difficoltà nel prendere una decisione quando si hanno dei dubbi rispetto a scelte possibili, oppure si ha necessità di un ascolto, di un sostegno empatico o di approfondire alcuni temi e aspetti di sè particolarmente difficili durante un certo periodo di vita. Il mio approccio spesso parte dalla conoscenza e dalla gestione delle proprie risorse positive e vitali.

I percorsi e gli interventi di counseling possono avere luogo sia in presenza sia on line, sia attraverso singole sessioni, sessioni di coppia o lavori di gruppo.

Il counseling espressivo

Il counseling espressivo mantiene la linea teorica e metodologica del counseling rogersiano, inserendo però all’interno del percorso l’elemento creativo che viene posto ed utilizzato a servizio della relazione d’aiuto quindi, all’interno di questo setting, oltre che ad utilizzare l’ascolto e la parola, si facilita l’introspezione inserendo la creatività ed il gioco. Per fare questo, personalmente utilizzo varie sfaccettature che riguardano la creatività: la fiaba (letta o scritta), la musica (elementi ed esperienze di musicoterapia ricettiva e attiva), collage, colore e disegno (elementi di arteterapia) immaginazione guidata, meditazioni creative personalizzate e, solamente in presenza, movimento corporeo e sand play.

La fiaba

Chi di noi da bambino non ha avuto a che fare con le fiabe? Le fiabe insegnano la vita, come affrontarla, preparano a comprendere la presenza conflittuale del bene o del male nelle azioni umane o nelle stesse persone che s’incontrano, così come aiutano a rendersi conto dei problemi quotidiani insegnando ai bambini ad affrontarli. Più in generale, l’utilizzo della fiaba in un lavoro di counseling ci consente di fornire alcuni stimoli educativi e psicologici che possono essere adottati, in base alle necessità, a scopo preventivo o riabilitativo. Essi derivano dalla possibilità di incoraggiare:

• l’immaginazione e la fantasia;
• la narrazione di problemi umani riflettendo su pensieri ed emozioni;
• lo sviluppo di valori morali;
• l’acquisizione di capacità di comunicazione e relazionali;
• l’acquisizione di abilità emotive fondamentali, quali il riconoscimento e la gestione di stati interiori in relazione al contesto e agli eventi.
• consentire di parlare in modo impersonale o graduale di alcuni problemi personali, abbattendo gentilmente le difese;
• consentire di conoscere meglio e comunicare vissuti emozionali repressi e inespressi;
• fornire alternative di pensieri, emozioni e comportamenti in situazioni in cui sono presenti malesseri o disadattamenti.

Lavorando con il counseling espressivo si può partire con la lettura e la condivisione di alcune fiabe per poi, volendo, arrivare a scriverne una o alcune. Fornendo alcuni semplici spunti e uno schema di base possiamo reimmergerci nel mondo magico della nostra poetica fantasia fiabesca.

Le tecniche immaginative

L’immaginazione è importante quanto il nostro autodialogo. È una palestra in cui è possibile sperimentare delle situazioni da esplorare prima in fantasia, per poi valutarne l’utilità nel contesto sociale. Possiamo creare/evocare immagini fantastiche, sentimenti e parole che ci rafforzano in qualsiasi momento lo desideriamo.
L’immaginazione è uno strumento molto potente che può influenzare la nostra emotività e il comportamento, sia in aspetto positivo ma anche negativo.

Ognuno con la propria immaginazione può vivere fantasie diverse dagli altri.
Con la fantasia si possono produrre immagini più o meno nitide, panoramiche, colorate o in bianco/nero, oppure immagini uditive o ancora sensazioni corporee intense. L’immaginazione facilita l’orientamento per definire i propri obiettivi in modo più chiaro e completo, di acquisire una maggiore consapevolezza riguardo alle modalità comportamentali, sia funzionali che disfunzionali.

L’acquisizione di consapevolezza del proprio stato emozionale, si attua prima attraverso un sentire e un vivere direttamente le emozioni e solo successivamente attraverso il tentativo di traduzione e di espressione verbale delle proprie sensazioni. Come lavoro con l’immaginazione? Guido i viaggi immaginativi e le sessioni di immaginazione guidata, sia in presenza che online, utilizzando la mia voce e alcune musiche scelte a seconda del momento e della persona. Questo strumento è molto valido da inserire all’interno di un percorso di counseling.