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Barefooting

La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno ma dall’incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili”

Carl Gustav Jung

La parola inglese barefooting vuol dire letteralmente “camminare a piedi nudi”, mentre in italiano la stessa pratica viene definita gimnopodismo (o, in alcuni casi, “scalzismo”).

Il movimento dei barefooters pare sia nato nella lontana e bellissima Nuova Zelanda da dove poi si è diffuso negli Stati e successivamente in Europa.

Per decine di migliaia di anni gli esseri umani hanno vissuto scalzi. Il piede umano è un capolavoro di biomeccanica adatto ad affrontare una enorme varietà di terreni senza necessità, normalmente, di supporti e costrizioni. Le scarpe sono utili strumenti in alcune circostanze ma ci inducono a camminare in modo innaturale alterando la nostra postura. Camminare a piedi nudi in qualsiasi ambiente ci consente di conoscere il mondo in maniera più diretta e immediata, di sentirci più liberi e favorisce il nostro benessere psicofisico.

Camminare scalzi può significare diventare più vulnerabili e al contempo essere più attenti. Se a ogni passo si deve prestare la giusta attenzione, il luogo dove si sta andando assume una rilevanza tutta particolare.Non c’è poi da sottovalutare il contatto con la terra, su cui si basa anche tutta la teoria conosciuta con il nome di Earthing. In sintesi, la carica arriva direttamente dalla Terra e questa carica mitiga le infiammazioni cui il nostro corpo può essere soggetto per via di abitudini alimentari e stili di vita scorretti.


Camminare a piedi nudi aiuta a sviluppare la presenza psicofisica, l’attenzione, la cura per il movimento e favorisce la circolazione, lo sviluppo complessivo dei muscoli e delle articolazioni, il cosiddetto barefooting regala a ogni passo un’esperienza sensoriale diversa. Il piede si rinforza, si irrobustisce ma al contempo diventa morbido.

I bambini – Il piede impara dall’ambiente:

Per imparare a fare il suo mestiere, ovvero sorreggersi, il piede si deve interagire con l’ambiente attraverso l’esperienza e gli stimoli che riceve. Camminare a piedi scalzi, per i bambini, è molto importante per entrare in contatto con l’ambiente che li circonda.

La prima parte del corpo con cui i bambini appena nati provano a esplorare il mondo, sono proprio i piedi. Amano indirizzarli verso la mamma e il papà, per farseli toccare e per vivere le loro prime esperienze di contatto.Quando sono un po’ più grandi si tolgono le scarpe perché camminare a piedi scalzi risulta per loro più naturale. Il piede nudo, da una parte, regala ai bambini un senso di libertà dalla costrizione di una calzatura – pantofola o scarpa – mentre dall’altra garantisce quel contatto con l’ambiente che li circonda che ne facilita l’esplorazione e la conoscenza. Camminare a piedi scalzi per i bambini è molto importante, per entrare a contatto con l’ambiente che li circonda e per il corretto sviluppo dei piedi.

L’aspetto psicologico e sociale:

Arrivare scalzi, in qualsiasi luogo, suscita comunque curiosità ed interrogativi. Tutto questo movimento va gestito dalla persona che pratica il barefooting con equilibrio, ascolto di sé e dell’altro, calma e apertura. Questa ”pressione sociale” può generare nel mondo interiore del praticante paura (probabilmente del giudizio), ansia, vergogna, rabbia e altre emozioni che hanno bisogno di essere gestite. La pratica fornisce un grande insegnamento rispetto a se stessi, al funzionamento ed alla gestione del proprio mondo emotivo, del proprio corpo, della propria motivazione interna, della propria attitudine nello stare in relazione con gli altri e della propria capacità rispetto all’essere se stessi in relazione al mondo.La gestione di tutti questi aspetti ha bisogno di delicatezza, cura, rispetto di sé ed è bene quindi iniziare la pratica in modo progressivo, con esposizioni graduali che inizialmente vengano vissute in luoghi sicuri nell’incontro con persone che ci facciano sentire a nostro agio e non giudicati.

La mia esperienza:

Dopo alcune fatiche iniziali, attualmente vivo la pratica con gioia, serenità, gioco e la utilizzo come occasione preziosa per rimanere me stesso in relazione con gli altri, con i quali spesso riesco scivolare in gradevoli chiacchierate che creano relazione

Cosa puoi fare con me:

Propongo percorsi personali, in presenza e on line, di ascolto e consapevolezza che possano aiutare la persona
ad una riflessione adeguata rispetto ai propri piedi ed alle calzature che sceglie di indossare nelle varie stagioni
dell’anno, introducendo chi lo desidera alla pratica del barefooting. Potrò fornire consigli pratici e accortezze utili per poter iniziare gradualmente ed in sicurezza la pratica,